Il Samurai

Il Samurai

Guerra, battaglia, assedio… Sono un Samurai, ho servito sempre fedelmente il mio Daimyō, la mia vita è stata un inno al Bushidō, questa mattina sono qui sulla piana di Oshino con i miei compagni, il nemico è là di fronte.

Oggi le nostre bandiere si levano in alto, il mio arco è pronto, osservo il nostro gruppo di battaglia, sembra una selva ondeggiante, siamo dietro le fortificazioni, in attesa del comando di avanzare, una calma irreale in questi momenti scende tutto attorno, lo sguardo spazia lontano, oggi incontrerò il mio destino?

Un fremito attraversa gli uomini, ecco il nostro Condottiero, passa al galoppo di fronte a noi… Urliamo agitando gli archi per non avvertire la tensione, il nemico deve sentirci… siamo pronti, motivati… Si ferma al centro dello schieramento, un rapido sguardo alle truppe, poi si volta verso l’avversario e mostra l’Arco Shigheto in segno di rispetto.

Tutto ora è pronto, attendiamo solo l’ordine, che non tarda ad arrivare, una freccia sibilante si alza nel cielo.

Usciamo sul campo, è finita questa attesa, è l’ora dell’azione, avanziamo con decisione sulle nostre posizioni, il nemico non si fa attendere, è iniziata.

La nostra è una buona posizione, una collinetta che sovrasta un vasto spazio aperto, presto… schierarsi in Kazuya… il nemico arriva ed è numeroso… veloce come la tempesta… le frecce sono in posizione… tiro rapido… tiro rapido… molte frecce piovono sui nostri avversari… non si fermano… non si fermano… continuare… continuare…

… La nostra cavalleria spazza il campo, le frecce continuano a martellarli… cedono… alla fine cedono… è solo il primo scontro… approvvigionamento… mi volto verso la piana che si estende alla nostra destra, eserciti si battono ferocemente, il fragore dello scontro arriva portato dal vento…

… Spostamento… Veloce… Attento… Nuova posizione… nuovo assalto, si sono riorganizzati… non devono passare verso la piana… nuovamente lanciamo le nostre frecce… la cavalleria presto… il segnale…

… Non interviene… non interviene… ripiegare… rapidi… con ordine… un reparto proviene da destra… sono nostri… colpiscono il nemico… fermare il ripiegamento… il nemico è troppo vicino… schieramento veloce Yō Mae… colpire… colpire… tiro ravvicinato… ancora una volta stanno sbandando… forza, avanzare… avanzare… ma… non stanno veramente combattendo tra di loro… è una trappola… tradimento… inganno… una finta per farci avvicinare… troppo vicini… siamo troppo vicini… non possiamo sfuggire… segnale alla cavalleria… non ci sono più… pronti al corpo a corpo… cavalleria nemica… arrivano… travolgono… serrare… serrare… oblio.

Mi risveglio… è sera ormai… ferito… disorientato… i miei compagni attorno a me… sono l’unico ancora vivo… chi ha vinto… chi ha perso… concetti strani in questo momento… il rispetto, l’onore si scontrano con interessi diversi, se resta il tradimento, dov’è la vera via del guerriero… mi allontano da quel luogo, non resisterò a lungo in questo stato.

… Devo essere nuovamente svenuto, il campo di battaglia è dietro le mie spalle, sono vicino al fiume… essere come il fiume, è sempre nello stesso luogo, ma sempre nuovo, mai lo stesso…

… Riapro gli occhi, sono in una casa, egli si volta: “Non fare sforzi, ti ho trovato sulla riva del fiume e ti ho portato qui, per curare le tue ferite, ora cerca di riposare”, guardo fuori dalla finestra, da quel poco che si vede il luogo è tra gli alberi, il sole splende e sento lo stormire delle fronde, un senso di pace circonda l’ambiente.

… Gli eventi si susseguono…

… Il tempo è passato… posso uscire… che luogo fantastico… un piccolo Acero rosso, una Pagoda e il Luogo della Pratica… l’uomo si avvicina.

“Ti trovo bene oggi, guerriero”.

“Chi ha vinto la Battaglia”, chiesi.

“Ha veramente importanza?”.

Fui molto colpito, come poteva essere tutto così in linea con i miei pensieri, “No” risposi, il mio sguardo indugiò sull’ambiente, “Sembra che il mondo sia cambiato”.

“Eppure è sempre lo stesso”, e riprese le sue mansioni.

Dopo diversi giorni le mie ferite guarirono completamente,ma non mi sentivo pronto per tornare a un mondo di sordidi intrighi, restai.

Presi in mano un arco, aveva sempre rappresentato guerra per me, mi recai nel Dojo per eseguire qualche tiro, l’uomo mi osservò, “Si vede il tormento che è dentro il tuo animo”.

“Ho conosciuto solo la Via del Guerriero, ma il mondo è senza onore”.

“Il mondo è ciò che è, ma a volte un fiore nasce nella dura terra”.

Eseguì un tiro, e fù per me come essere in riva al fiume…

Imparai a sentire l’energia che scorre… ora calma… ora forte…

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