
Fiume nella dura Roccia
Fiume nella dura Roccia
Spirito che trova la sua Via
La Consapevolezza insegna
Fiume nella dura Roccia
Spirito che trova la sua Via
La Consapevolezza insegna
Sulle Ali della Notte
Leggera Leggera…
Soffio discreto Resti a Guardare
Ma l’Eterno Cielo
E’ l’Avanguardia dei Tuoi Desideri
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Là nella provincia di Oshino, proprio oltre il ponte sul fiume… dietro la curva, tra gli alberi, dove il tempo sembra trascorrere in un’altra forma, da quella parte diresse i suoi passi il grande arciere Shinosuke Yoshi.
Ebbro di trionfi e considerazioni da tutti i tornei e dimostrazioni cui aveva partecipato, egli era un arciere senza fissa dimora, viaggiava di provincia in provincia facendo sfoggio della sua arte, proveniente dal campo di battaglia.
“Un grande arciere Shinosuke”, “Tecnica è perfetta”, “La sua foglia d’acero è efficace e pulita”, egli pensava a tutti questi riconoscimenti, quando… per caso… si ritrovò in quel luogo.
Vi era un bellissimo, piccolo Albero di Acero Rosso… cresceva proprio di fronte a una Pagoda di modeste dimensioni, come proveniente da un’epoca indefinibile… dietro di essa un grande spazio vuoto, Radura incorniciata da alberi antichi, tutto era colore, e i suoni della natura erano di una limpidezza quasi surreale.
Ma Shinosuke non se ne curava, era troppo perso nei suoi pensieri di gloria, ascoltava solo il suo mondo.
Il piccolo Albero aveva foglie perfette, tanto che attirarono subito la sua attenzione, un facile pensiero passò per la sua mente: “queste foglie sono l’immagine della mia mano, naturali e infinitamente belle, adornerò la mia Ebira con una di esse”, si avvicinò quindi senza esitare all’albero, tese la mano e staccò una di queste foglie, la più bella che avesse mai visto, senza voltarsi indietro proseguì per la sua strada.
Ma intanto nel luogo era cambiato qualcosa… il vento aveva preso a soffiare, prima un lieve sibilo tra le fronde degli alberi, i suoni si fecero sommessi, e lungo la strada lo sorprese una forte Tempesta… fuori posto… alzò gli occhi e si strinse nell’abito… fuori tempo… decise una sosta in una locanda ai margini del bosco, avrebbe ripreso la strada il giorno seguente.
Scorre il Tempo…
Sono passati due anni… la curva è sempre dopo quel ponte, e un giorno ritorna Shinosuke, ancora una volta i suoi passi su quella strada, non si sa come, ma ora è un arciere perduto, più nessuno osserva il suo tiro, come se un Demone Verde avesse preso possesso della sua arte e l’avesse deviata, distorta.
Avvilito molto nello spirito, pensa ai tempi andati, quando tanti avevano stima di lui… non ricorda quel luogo, anche se l’Acero Rosso, la Pagoda e la Radura rievocano in lui echi lontani.
Ancora cupa è l’atmosfera, una strana sensazione di mancanza lo pervade, decide quindi di raccogliersi in meditazione dentro la Pagoda… che sembra chiamarlo… in maniera irresistibile.
Si pone al suo interno, aggiusta i malconci cuscini che qualche buona persona ha ritenuto di lasciare per i viandanti in cerca di un po’ di pace, da tempo ha imparato la perfetta posizione del Loto, si pone sui cuscini e rivolge il suo sguardo verso l’ingresso.
Oltre quell’apertura c’è il piccolo Acero Rosso… dietro… non saprebbe distinguere… stranamente si è alzata una leggera brezza che fa fremere le fronde degli alberi.
Shinosuke medita… sul passato… sul futuro… la mente vaga e lui cerca di fermarla.
Intanto fuori sta arrivando la Tempesta, lo sfondo dietro all’albero si fa sempre più indistinto… come una nebbia sottile e impalpabile cala e circonda… dov’è questo luogo… un forte vento muove ferocemente le fronde del piccolo Albero rosso… e null’altro si può più vedere oltre l’ingresso.
Immerso nei suoi profondi pensieri, Shinosuke socchiude un momento gli occhi…strano… un piccolo Uomo senza età, avvolto dalle fronde rosse smosse dal vento impetuoso, ma l’Uomo è in pace….
“Non c’è riparo oltre questa Pagoda, entra con me, c’è posto, e lì fuori il nulla oltre la Tempesta”.
“Come vedi non temo la Tempesta”, rispose l’Uomo, “questo luogo è tutto ciò che ho sempre cercato, e tu… cosa cerchi?”.
Stupito da questa domanda di una voce antica, frastornato dalla Tempesta che imperversa, Shinosuke non capisce ancora…
“Chi sei?”, chiese con voce decisa al Vecchio.
“Un giorno tu passasti da questo luogo, recandomi offesa”.
“Quando è successo quello che dici”.
“Non ricordi, ma tempo fa, accecato dai tuoi successi, sei passato in questo luogo e hai preso da me qualcosa”.
“Cosa?”, chiese rispondendo a quella voce che risuonava sempre più chiara, pervadendo l’ambiente.
“Guarda nelle tue mani!”, riprese il Vecchio.
Shinosuke guardò… una foglia perfetta di Acero Rosso stava nelle sue mani… la osservò molto attentamente, e poi tornò a guardare l’Albero… qualcosa attirò la sua attenzione…
“Ora hai visto, tu hai preso senza il rispetto dovuto una delle mie foglie, e io ho dovuto mettere un’altra cosa al suo posto….”
Tra le fronde che fremevano vorticosamente, ancora scosse dal turbine… qualcosa… impressionante… una mano a forma di Foglia d’Acero era tra le altre foglie… e lui improvvisamente riconobbe… la sua mano!
Un lampo… e aprì gli occhi… fuori dalla Pagoda il tempo tendeva a rasserenarsi e l’aria era più calma, come non ci fosse mai stata Tempesta.
Forme, colori e suoni stavano tornando alla luce, come l’Anima di Shinosuke, che si rasò il capo e prese la via del penitente….
Là nella provincia di Oshino, proprio oltre il ponte sul fiume, sempre dietro la curva… tra gli alberi… dove il tempo sembra trascorrere in un’altra forma, c’è un piccolo Albero di Acero Rosso… proprio dietro c’è una Pagoda di modeste dimensioni, dietro alla Pagoda c’è il luogo in cui vive, vicino al quale è stato fondato il “Dojo dell’Improvviso Risveglio”,
Il Maestro di questo luogo incantato, del quale dicono che non abbia un nome, ha una tecnica di Tiro con l’Arco eccezionale, e tutti vogliono apprendere da Lui la Via… conduce
una vita parca e tranquilla.
C’è chi giura che… a volte… parla con il Piccolo Acero….
Il soffio leggero del Tempo
Passa e lascia solo
Momenti…