Azione e Reazione

Azione e Reazione

Il modello che definisco come “Azione e Reazione” è in un certo modo aderente all’idea più conosciuta e diffusa dei viaggi nel tempo, qui il principio è che ad ogni variazione degli eventi storici corrisponde un immediato cambiamento di tutta la storia successiva, come già detto l’ipotesi più temuta dai vari potentati mondiali, è nella fantasia di tutti il fatto di poter eliminare questo o quell’altro personaggio storico, pensando così di migliorare le cose dal proprio punto di vista.

Ritengo poco probabile, quindi, che una modifica alla storia dia comunque a qualcuno il tempo di accorgersi del fatto e di rimettere le cose a posto, per questo direi che ci si troverebbe immediatamente in eventi modificati, magari a tal punto da non poter in nessun modo avere portato alla stessa variazione, generando quindi il paradosso temporale.

In questo contesto, a che cosa si troverebbe di fronte un viaggiatore che potesse effettivamente interagire con questo tipo di modello? Anche nel caso non ci fosse una “programmazione criminale” nei suoi intenti, il solo suo arrivo sul posto creerebbe scompensi, forse il luogo ove potrebbe fare meno danni è in un deserto, oppure in posti rocciosi, o anche in zone tipo il polo nord o il polo sud, per il motivo che al massimo calpesterebbe sabbia, roccia o ghiaccio che effettivamente non entrano a fare parte di nessuna catena alimentare.

Il motivo dell’ultima affermazione è dovuto al fatto che, in caso calpestasse anche un solo filo d’erba, questo potrebbe scatenare modifiche future, magari anche lievi, ma pur sempre modifiche; certo potrebbe sembrare strano, ma per esemplificare meglio si potrebbe cominciare con qualcosa di più complesso, prendendo ad esempio una parte della trama del film “Il Risveglio del Tuono”.

In un mondo in cui è possibile compiere viaggi nel tempo, un viaggiatore inavvertitamente calpesta una farfalla, cosa che in un tempo presente non sarebbe considerata molto rilevante, il fatto che succeda nella preistoria scatena una serie di eventi in cui viene minacciata la stessa esistenza dell’uomo sulla terra, visto che qualsiasi variazione fatta molto indietro nel tempo potrebbe avere effetti esponenziali nella storia, impedire che si creino certe condizioni, modificare equilibri biologici, e questo avviene maggiormente per ogni animale più grande, o con interazioni tra esseri umani. Alla fine comunque la situazione piega a favore della trama per avere un finale comprensibile, l’eroe impedisce di calpestare detta farfalla facendo in modo che tutto torni allo stesso posto, come in un effetto domino.

Altro film da tenere presente è il classico “Terminator”, nel primo film della serie alla fine sembra che tutto il futuro sia stato cambiato, per il fatto di avere “impedito” la creazione della tecnologia che avrebbe portato alle macchine assassine, ma chiaramente anche qui si genera una domanda chiave: per quale motivo dovevano inviare indietro il terminator e l’eroe umano se in futuro non ci fosse stata la guerra preannunciata? In seguito, dopo diverso tempo, l’hanno fatta diventare una serie di film, visto che, non cambiando le interazioni passato/futuro, non ci poteva essere stato un effettivo cambiamento agli eventi, potendo così proseguire la trama.

Quindi nel caso si vada a modificare in qualche modo un evento storico, il modello “Azione e Reazione” prevede un immediato cambio degli eventi futuri legati alla modifica, più grande è l’evento modificato e più il paradosso che ne deriverebbe sarebbe destabilizzante, in effetti se il nostro viaggiatore fino al momento della modifica avrebbe saputo quello che doveva accadere, subito dopo non dovrebbe più ricordarlo, anzi, in molti casi non ci sarebbe nemmeno stato il motivo per compiere il viaggio indietro nel tempo (si consideri un viaggio mirato a fare una determinata azione non casuale), quindi ci dovrebbe essere un “cambio di scena” immediato, in cui il nostro personaggio, completamente ignaro di quello che ha fatto, sarebbe impegnato in altre mansioni completamente avulse dalla storia precedente, come del resto succede anche nel modello dei Punti Nodali al superamento del momento critico.

Quindi senza particolari accorgimenti, che verranno trattati in un altro articolo, anche questo modello, come quello dei Punti Nodali, non potrebbe funzionare, creando paradossi praticamente impossibili da risolvere.

Ma dopo tutto questo ci si potrebbe chiedere: il presente nei modelli di tempo descritti, che valenza avrebbe? A questo punto si può anche dire una cosa che potrà sembrare banale, cioè che ha senso parlare di viaggi nel futuro o nel passato se ci riferiamo a un tempo presente…

(continua)

Il Generale | Parte Terza

Il Generale | Parte Terza

[Leggi QUI la parte prima]

[Leggi QUI la parte seconda]

Ora che i fatti sono stati rivisitati, mi sentirei di mettere assieme gli elementi della vicenda come vengono fuori da queste nuove indagini: la giornata si presentava limpida… ventosa, ma non esageratamente, il suono dello Shakuhachi sottolineava le folate di vento, le fronde erano smosse…[Parte rovinata e illeggibile]…ogni invitato prende posto, il Generale è sul suo palco, da cui può osservare tutto, ma anche essere bene in vista… le Guardie erano disposte nei soliti punti strategici e il Capo delle Guardie era nella sua [ solita posizione ], dietro la linea di tiro, a poca distanza dagli arcieri intenti nell’esecuzione… il suono del Flauto a un certo punto comincia a diventare più cupo, [ segno che si sta’ spezzando ], cosa di cui si poteva accorgere solo un fine esteta e colui che aveva concepito l’idea…[Parte rovinata e illeggibile]…il Maestro cambia a quel punto l’ordine dei tiratori, inserendosi e cominciando la sua serie… lo Shakuhachi smette di emettere suoni, di lì a poco si sarebbe spezzato… il Maestro avverte questa variazione e sa che ha poco tempo, quindi il suo penultimo tiro è leggermente anticipato, cosa che viene notata sia dal Generale che dal suo biografo… con calma va’ a prendere la freccia appoggiata un po’ in disparte; perché ha usato una freccia particolare? Penso sia il fatto che non poteva eseguire [ il suo tentativo ] con una freccia qualunque, nel caso qualcuno [ avesse capito ] tutto non doveva sembrare un colpo casuale, comunque il codice esige rispetto…[Parte rovinata e illeggibile]…con calma si prepara e arriva sulla linea di tiro, calcola all’incirca il tempo necessario alla caduta del sacco, segno che c’era stata una certa preparazione in precedenza… quando è al momento di massima tensione, il Flauto si spezza e il sacco cade con grande fragore, il Samurai fa il suo movimento per voltarsi a fronteggiare l’eventuale minaccia, preciso come da ferreo allenamento, il piede preme sul punto prestabilito… il pavimento cede, non esageratamente, ma quanto basta per sbilanciare l’uomo che cade [ all’indietro finendo addosso ] al Maestro sulla linea di tiro… a questo punto penso che possa essersi verificato un altro fatto: il Maestro è ovviamente molto esperto, c’è dunque la possibilità che… per un attimo… abbia potuto controllare la situazione, dirigendo la sua freccia verso il Generale, e poi cadere.

Molti sono ancora i punti oscuri della vicenda, uno su tutti è: come può il Maestro essere stato avvertito dei piani del Generale con tale anticipo per poter eventualmente organizzare tutto questo… e dico eventualmente perché non si potrà mai avere la certezza che i fatti si siano svolti veramente in questo modo, a meno di conferme dirette da parte dell’esecutore materiale; e poi comunque a quale scopo cambiare il rapporto ufficiale, egli ha reso un grande servizio a tutto il paese, visto che ha fermato una guerra che si sarebbe protratta per un tempo indefinibile.

[Parte rovinata e illeggibile]

Qualche giorno fa sono stato al Dojo, circa tre anni ci separano da quei fatti, mi sono ritrovato vicino al punto in cui c’è il supporto su cui è stato apposto un altro Shakuhachi con le stesse modalità, anche questo ha l’aria di essere discretamente vecchio e logoro, ma serve sempre al suo scopo.

Stavo pensando alla versione degli eventi come l’ho qui descritta, in quel momento passava anche il Maestro, mi riconobbe e… per un attimo… i nostri sguardi si incrociarono, a quel punto diedi un’occhiata allo Shakuhachi e tornai a incrociare il suo sguardo… egli annuì impercettibilmente, come per farmi capire che ero giunto alla giusta conclusione, sorrise e [ se ne andò ] per la sua strada….

(N.d.a.: E’ il caso di fare notare, per chi non lo sapesse, che effettivamente durante le battaglie era uso ci fossero arcieri particolarmente abili dotati di frecce con elementi personalizzati, servivano per colpire i Comandanti delle truppe avversarie, questo per far capire che non era stato un gesto casuale oppure una freccia vagante, la cosa rispondeva a un preciso codice di comportamento.)

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