(N.d.a.: leggere questo racconto cercando di trasformare in sensazione le descrizioni più corte, passando da uno stato di sprezzante superiorità all’inizio, ad uno di relativo rispetto alla fine).
Sono nell’ombra, vivo tra le paure, mi insinuo nei luoghi della mente, esisto e non esisto, la mia essenza è evanescente… sfuggente… nei luoghi rappresento il male, ma in fondo è la mia natura, un Demone.
Non ho alcuna coscienza, da quando esisto? Qual’è il vero scopo? Sono qui, questo mi basta, mi aggiro furtivo nelle vostre esistenze, voi piccoli esseri… nemmeno mi potete vedere, ma quando meno ve lo aspettate… agisco… veloce prendo quello che è mia prerogativa togliervi… un pensiero… un’azione… balzo nelle vostre vite e faccio il pazzo… voi… voi…! piccoli…
E quando mi sembra arresto il mio vagare, ci sono luoghi…
Oh, si! In questo siete bravi! Create angoli di bellezza, e io vi odio! Di quando in quando mi piace soffermarmi in queste vostre casupole, mi piace… dominare!… in ciò che credete sia luogo di pace… e io proprio qui entro in scena: la mia risata beffarda vi accompagna… non la sentite? Ma si!… Ma si!! E maledicete questo mio accanirmi, ma è così…! Poco potete contro qualcosa che comprendete a malapena.
Ecco…
Una radura. Una piccola Pagoda e gente che si affanna… quanta fatica nella loro piccola vita! Sono vicino.
Che stanno facendo? Chi è quel piccolo uomo che è così tenuto in considerazione…? Mi aggiro e sento una presenza… avverto un essere di luce, di fronte alla Pagoda, resto lontano e irridente per la mia strada…
Cos’è questo posto? Sembrerebbe uno di quei luoghi della pratica che ha a che fare con una certa spiritualità. Usano arco e frecce, la chiamano via per la consapevolezza… a volte mi incuriosisce, questa spinta a elevarsi di questi… umani…! Mi soffermo e così, per esercitare il mio diritto, il mio talento, la mia arte nel tormentare i loro sforzi… quá e lá, non ho ancora alcun preciso modo, potrei anche stabilirmi qui…
…Quanta poca importanza ha il tempo per chi è eterno. Si sono accorti, sanno che sono qui, anche se non possono esserne certi, ma si rivolgono sempre più frequentemente al piccolo uomo che ormai ho capito essere il loro Maestro… Aleggio invisibile con la mia imponenza verso di lui… Mi guarda… No! Impossibile! Non può vedere… eppure sono quasi convinto che in qualche modo… No!
…
Giorno speciale oggi. Un folto gruppetto di gente attende, potrebbe essere una delle loro cerimonie, per sconfinare in ciò che non afferrano nella sua pienezza. Non molto tempo dopo compare il piccolo uomo. Deve aver indossato il miglior kimono che aveva, ha un arco in mano, ma nessuna freccia…! Uno sguardo sicuro, passo deciso, movimenti precisi…! Coloro che assistono guardano con un rispetto… reverenziale!
Ora è al centro del Dojo, ruota il suo sguardo… Capisco. È qui per me! Ciò è strano, ma mi diverte: con due balzi sono di fronte a lui, ergermi in tutta la mia potenza per sfidarlo, ancor più perché non può veder… No! Ancora quello sguardo, come se sapesse… alza l’arco di fronte e comincia a camminare… un arco senza frecce contro di me! Lo schernisco, lo sbeffeggio, lo disprezzo, e lui si ferma con gli occhi che fissano nel vuoto. Tende lievemente la corda dell’arco… produce una vibrazione…
Un suono e… Demoni e dei!… Qualcosa mi colpisce, sono a terra… divincolarsi! Non capisco… rialzarsi in fretta! Che succede? Una forza appartenente al mio mondo! Come può essere?… Osservo… Si è alzato il… vento?… Impossibile, non ho mai avvertito gli elementi terreni… non in questo modo!
Che accade attorno? L’uomo sta’ tornando al centro del campo, e… ne lui ne altri avvertono questo vento! Riesco a resistere… lui si sta’ dirigendo lentamente all’altro lato del campo… ma ora sono pronto, non mi sorprenderà più! Voglio essergli di fronte, muovo qualche passo… il vento… ora arriva da un’altra direzione… analizzare! Mi sposto in varie direzioni e presto appare chiaro che… il vento… ha origine al centro della struttura! È come un vortice e spinge verso l’esterno! Niente di simile prima…! Ma l’uomo è quasi arrivato all’altro limite… veloce sono di nuovo davanti a lui… la corda vibra e… punto gli artigli a terra… questa forza nuovamente mi attacca… non mi soverchia per poco… la spinta del vento è aumentata… mi sembra di essere in una tempesta… non controllo bene i miei movimenti… è impossibile! Come ha potuto? Che forza è questa? Contrastare! L’uomo… dov’è? Non vedo bene… si dirige al terzo lato… non posso raggiungerlo… riesco appena a tenermi in piedi… l’arco!… Demoni e dei! L’arco risuona una terza volta!… Colpo durissimo… Non riesco a resistere oltre! Scagliato fuori… in aperta campagna…
Pace…! Mi rialzo… lontano da là… balzo in avanti… devo! Devo tornare!
Quale potenza… mi respinge ancora… non posso più! Scacciato, sconfitto!
Me ne vado da questo luogo! Nel mio eterno vagare mai più sottovaluterò… ma cos’è questo nuovo rispetto! Voi… piccoli! Ma con questa capacità di elevare il vostro essere… mai più! Mai più…!
(Nello Shintoismo, ancora oggi, si utilizzano in alcune cerimonie archi particolari per la purificazione dei luoghi importanti, il motivo è che si crede possano trattenere una certa forza spirituale. Anticamente era opinione comune che anche lo spirito del samurai possessore dell’arco continuasse a dimorarvi all’interno, da qui il fatto che questa forza dell’arco potesse contrastare le malattie, nonché combattere i demoni, facendola scaturire con la vibrazione della corda, come scagliare una freccia invisibile.)
Ringrazio Olivieri Pietro Paolo per i preziosi consigli sulla forma