Negli articoli eseguiti si è parlato principalmente delle difficoltà che si potrebbero incontrare e dei paradossi che si andrebbero a creare, quindi in questo momento la domanda potrebbe essere: esistono modi coerenti per eseguire il viaggio senza creare scompensi di alcun genere?
Si possono evitare i paradossi temporali?
E’ evidente che al momento attuale nessuno può essere informato sui meccanismi che regolano il tempo, quindi a questo punto le considerazioni necessariamente sfociano nella fantasia, anche se si può inserire un certo ragionamento, comunque partiamo dal presupposto che chiunque possa viaggiare nel tempo abbia anche modo di modificare un evento senza dimenticarsi di averlo fatto, quindi di dare un diverso corso alla storia e di poter ritornare al tempo di origine soddisfatto del risultato, ricordo che nei modelli di tempo citati la condizione è che il viaggiatore compare nel passato o nel futuro dove prima non c’era, influenzando gli eventi con la sola presenza.
Un primo modo potrebbe essere associato, come lo definirei personalmente, a un “meccanismo di difesa” del tempo, per ricordare gli eventi precedenti qualsiasi persona che si stacca da un periodo temporale porta con se una specie di “bozzolo” di tempo. Ciò crea quindi una linea temporale relativa che non si modifica al variare del presente a cui è legato, proprio come staccare una tessera di un mosaico che si ricordi come era il mosaico in origine, a questo punto il suo passato relativo resta come cristallizzato addosso al viaggiatore o al gruppo di viaggiatori, esattamente come una linea temporale parallela che viene ricordata solo dall’individuo o dagli individui in viaggio. Chiaro che questo “meccanismo” scatterebbe unicamente all’atto del primo viaggio, ma poi sarebbe una costante che accompagnerebbe in ogni altro balzo, anche quando si ritorna all’epoca di partenza apprezzando così il risultato della modifica.
Un altro tema condivisibile trattato nella fantascienza in racconti, libri o film è quello del “passaggio sicuro”, qui il presupposto resta sempre quello che è tassativamente vietato interagire con elementi del passato, pena modifiche incontrollabili della storia, quindi si crea un percorso che isola i viaggiatori dall’ambiente circostante, dal quale poter osservare in tutta sicurezza quello che accade all’esterno. Con questa modalità il problema riguarda il fatto di non poter accedere a epoche storiche recenti, altrimenti resterebbe un ricordo nella storia, quindi i viaggi sarebbero consigliati solo per le ere preistoriche.
A proposito di metodi che prevedono una separazione accurata dall’ambiente mi ricordo di una storia apparsa su “L’Eternauta“, rivista mensile di fumetti d’autore di qualche tempo fa, in cui si narrano le avventure di “Leo Roa”, di Juan Gimenez, nella quale i viaggiatori temporali potevano andare nel passato senza interagire con l’ambiente, completamente invisibili agli altri grazie a una tuta particolare, potevano quindi anche attraversare oggetti solidi, ma era anche prevista la possibilità di materializzarsi completamente, dando quindi modo di osservare l’ambiente prima di interagire.
Per considerare il modo seguente, si deve andare lievemente “fuori tema” e sconfinare nella teoria di tempi paralleli, che può essere analoga alla teoria del Multiverso. Quindi si prende per assunto che, invece di avere un ”Fiume del Tempo” unico, ci sia un modello temporale in cui è possibile avere una rete di percorsi possibili; da ogni punto si diramano infiniti percorsi, che potrebbero coesistere tutti assieme, creando così molte diramazioni con storie diverse. Quindi in nostro viaggiatore che proviene da uno di questi “rivoli” di tempo si materializza in una certa epoca, già di per sé il fatto è destabilizzante, comunque ammettiamo che ci vuole qualcosa di più, dopo avere eseguito il grande cambiamento effettivamente avrà creato, o si sarà spostato su un altro percorso temporale, ma i suoi ricordi sono legati a un’altra storia di cui non fa più parte, a questo punto si potrebbe dire che, anche se ci fosse un tentativo di tornare al punto di partenza, non farebbe altro che passare su un altro “rivolo” o crearne uno nuovo. Certo a questo punto ci si potrebbe domandare, visto che diamo libero sfogo al plausibile, se non si potesse creare qualcosa che faccia tornare nelle stesse coordinate temporali da cui si è partiti; ammesso che questo sia possibile, a mio parere ci accorgeremmo che in quella linea temporale non si è modificato nulla, quindi anche se il primo viaggio era effettivamente nel passato di quella linea temporale, il cambiamento avrebbe comunque creato un’altra linea e non modificato la precedente.
Altre ipotesi potrebbero essere inserite, ma più in là ci spingiamo e più è la fantasia a farla da padrone, in effetti molti modi utilizzati dai racconti fantascientifici, compresi quelli qui riportati, si piegano molto alle esigenze della trama, comunque ammesso e non concesso che si possa viaggiare in questa maniera, l’argomento del prossimo articolo riguarderà cosa possiamo effettivamente fare senza rischiare alterazioni alla storia.