“Tempo presente e tempo passato sono forse entrambi presenti nel tempo futuro, e il tempo futuro contenuto nel tempo passato. Se il tempo tutto è eternamente presente il tempo tutto è irredimibile. … Il tempo passato e il tempo futuro, ciò che avrebbe potuto essere e ciò che è stato mirano a un solo fine, che è sempre presente.”

Da “Burnt Norton” di Thomas Stearns Eliot

Fino ad ora si sono presi in esame due modelli di tempo nel loro possibile modo di essere, con alcune caratteristiche che li differenziano sul loro funzionamento, cercando di descrivere le difficoltà che si potrebbero incontrare qualora un viaggiatore potesse andare a verificare, da notare che ci sono altri modelli possibili, a mio avviso, di cui avrei intenzione di parlare in altre occasioni.

L’interazione col Presente è tutt’altro che scontata in questi due modelli, quando si parla di viaggi nel tempo in genere si dice sempre “nel Futuro” oppure “nel Passato”, ma questo dà per assunto che si debba partire da un “Presente”; al momento non abbiamo esempi concreti di altri presenti se non quello in cui viviamo, ed è praticamente normale riferirsi a questo, ma la domanda da porsi sarebbe: una volta che sono “nel Futuro” oppure “nel Passato”, il presente in cui ero prima è sempre il “Presente”? Cioè esiste qualcosa che lo differenzia dagli altri momenti del tempo? Questo è in relazione con un elemento dei preamboli nell’articolo “Le Basi”, cioè sul fatto che ci sia o meno un “Presente Assoluto”.

Ammettiamo a questo punto che nei modelli citati ci si possa muovere sia indietro che avanti nel tempo, con tutto ciò che si porta dietro questa frase; quello che diventa evidente è il fatto che in qualsiasi punto il viaggiatore arrivi, quel momento del tempo diventa il suo presente, un’affermazione che ha diversi tipi di implicazioni.

Principalmente arrivare in un’epoca qualsiasi comporta la situazione che quel momento del tempo esiste, e visto che il “Fiume del Tempo” è considerato come unico, la sua esistenza è assoluta, cioè chiunque lo può raggiungere, partendo da tempi, e quindi da presenti diversi, questo è abbastanza chiaro visto che, nel caso un giorno venga inventata la “Macchina del Tempo” non ci sarebbero più limiti ai punti raggiungibili, o anche ai punti di partenza.

La seconda implicazione, partendo da ciò che si è detto nel paragrafo precedente, non può essere che un’altra affermazione, cioè che nei modelli di “Azione e Reazione” e “Punti Nodali” non esiste un “Presente Assoluto” e tutto il “Fiume del Tempo” è presente nello stesso momento; se questo non fosse chiaro, per fare un esempio, si pensi alla macchina del tempo come un treno sui binari, noi siamo in una stazione, ma se dobbiamo arrivare in un’altra quella deve già esistere e là ci sarà altra gente che può prendere lo stesso o un altro treno per andare in altre stazioni, le quali, parafrasando, sono i diversi presenti in cui possiamo arrivare.

Terzo e non ultimo elemento, il presente in cui stiamo vivendo adesso è un presente personale, che è allo stesso tempo il futuro rispetto ad un tempo passato, oppure viceversa il passato di un tempo futuro, una volta che ci si stacca da questo presente non ci sono più elementi diretti che ci possano far tornare inseriti esattamente nello stesso contesto di prima della partenza, potremo certamente tornare nello stesso momento contemporaneo, ma sarà comunque un altro presente personale e non più quello originario, quindi più che “Viaggio nel Futuro” o “nel Passato” sarebbe più calzante un “Viaggio Avanti nel Tempo” o “Indietro nel Tempo”.

La conclusione a cui si giunge è che, in relazione sempre ai due modelli descritti, tutto sarebbe già stato inventato nel momento attuale, visto che tutto il “Fiume del Tempo” esisterebbe nello stesso momento, con la possibilità di avere Viaggiatori da sempre, o altrimenti nessuno troverà mai il modo di staccarsi dal suo momento Presente.